Le bomboniere, immancabili protagoniste di cerimonie quali battesimi, matrimoni, feste di laurea e anniversari particolari. Esse possono tracciare indelebilmente nel tempo il ricordo di un momento speciale.
La stragrande maggioranza di noi avrà probabilmente acquisito questa usanza senza chiedersene il vero significato, come spesso accade lasciandosi trascinare da abitudini.
Il termine nasce in Francia nel ‘700 (‘bombonnière’ – piccolo e prezioso cofanetto contenente dolci prelibatezze) fino ad acquisire, nel corso degli anni, una connotazione artistica variabile nel tempo. Nei primi decenni del ‘900 la più classica bomboniera è stata rappresentata da manufatti ceramici. Negli anni ‘30 e ‘40 è stata la volta del vetro e a seguire, in particolar modo in Italia, si è fatta strada la moda della bomboniera in argento o in platino. Se ti interessa lo sviluppo storico di questa usanza, puoi approfondire cliccando qui.
E fino a qui abbiamo tentato di attenerci al bon ton…ma veniamo al dunque!
La nostra riflessione parte dalla presunzione di avere la certezza che – tra 10 bomboniere offerte ai propri invitati – più della metà sia stata buttata o, nella migliore delle ipotesi, dimenticata in qualche cassetto o mensola.
Quante di esse saranno finite in qualche pesca di oggetti trash tra amici, durante le feste invernali?!
Non ci credete? Fate un esame di coscienza e provate a ricostruire mentalmente dove sono finite le ultime dieci che avete ricevuto al termine di un matrimonio o di un battesimo.. Ci siete riusciti? Ca va sans dire…
Ci sarà pur qualcosa di vero se anche Marie Kondo, autrice del best-seller mondiale “Il magico potere del riordino” cita le amate/odiate bomboniere tra gli oggetti che è periodicamente NECESSARIO buttare nella ricerca di una migliore qualità della vita (se proprio non conoscete questo libro e non vi interessa acquistarlo, leggete qui una efficace sintesi).
Non vi pare – tutto ciò – un paradosso?
E’ possibile che migliaia di persone non si ricordino, al momento dell’acquisto delle bomboniere per la propria festa, che fine hanno fatto gran parte di quelle che hanno ricevuto? Non è forse assurdo che si destinino i propri soldi (non pochi, nella maggior parte dei casi) al cestino o a una scatola in soffitta?
Se davvero sentite il desiderio di lasciare nelle mani dei vostri invitati una traccia di memoria, scegliete un oggetto gradevole da ricevere, simpatico da utilizzare e destinato a durare.
Anche i soci de Il Tarlo, come tutti voi, di bomboniere ne hanno viste e ricevute in dono di tutti i tipi, forme e materiali. Unico comune denominatore – oltre agli immancabili confetti (gnam!) – il pensiero serpeggiante…‘e ora cosa me ne faccio?’ E, soprattutto, ‘dove la nascondo?’ Se anche voi siete soliti occultare improponibili bomboniere in remoti angoli di casa, per poi spolverarle ed esporle in bella vista sulla mensola del salotto esclusivamente in caso di una visita programmata dell’ignaro ‘donante’…questo articolo fa per voi!
In barba al susseguirsi delle mode del momento, Il Tarlo è felice di offrirvi la possibilità di uscire – finalmente – dal tunnel.
Siamo orgogliosi di proporvi delle bomboniere fatte con passione e ad un giusto prezzo, realizzate abilmente a mano dai soci tornitori, eco-sostenibili, personalizzabili e giocose.
La tua prossima bomboniera? Una trottola de Il Tarlo!